Attingere all’acqua pura dentro di noi

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Bisogna infatti dentro di noi andare giù ed attingere quell’acqua – come se fossimo un pozzo – per andare a trovare il meglio di noi, per andare a scoprire quel mondo che siamo e che non sappiamo di essere.

Attratti da mille luci e colori, scoprissimo ciò che nascondiamo in profondità e con un faticoso ma proficuo lavoro lo portassimo fuori, per dar da bere a noi stessi e ai nostri amici, cos’altro andremmo a cercare? – ah quale grande missione adempiremmo!

Spesso andiamo a destra e a sinistra in cerca di imprese da compiere, record da superare, missioni incredibili – che ci auto affidiamo – da completare, lasciandoci però sfuggire tra le mani la vera missione di ognuno di noi: conoscere se stessi in profondità, ascoltare le proprie viscere gemere o cantare e farle nascere al mondo.

Certo occorre impegno – gettare giù il secchio e ritirarlo su più e più volte, tutti i giorni, un po’ al giorno e a fine anno avremmo così tanta acqua da poter dar da bere ad un esercito intero, se mai ne volesse.

E riguardando dentro al pozzo troveremmo ancor più acqua di quella estratta, che si moltiplicherebbe soltanto per ricompensarci che la stiamo tirando fuori un poco alla volta, per il bene di tutti.