Esiste una profonda differenza fra ciò che va inseguito – senza mai pienamente essere raggiunto – e ciò che va semplicemente – ma a volte drammaticamente e difficilmente – accolto.
Saper accogliere è il segreto di una buona vita.
Cosa significa accogliere?
Ricevere presso di sé, ammettere nel proprio gruppo – cioè anche “dentro se stessi”.
Accogliere se stessi, i propri talenti, le proprie capacità innate. Accogliere i propri limiti, accogliere i propri difetti, accogliere la vita come viene, accogliere il bello e il brutto di ogni giorno.
Accogliere l’amore di una donna e l’affetto di un figlio, accogliere il tempo che ci dedica un amico, accogliere chi ha bisogno di qualcosa che abbiamo noi o che possiamo fare per lui.
Accogliere la malattia che ci costringe a vivere un tempo diverso, accogliere gli imprevisti e il non calcolato – che in tutti i tempi della vita accadono.
Accogliere il sole, accogliere la pioggia, accogliere la neve come dono di un momento di quiete, riscoprendo un valore diverso del tempo trascorso.
Le cose che vanno inseguite creano in noi un senso di inadeguatezza, ciò che va accolto crea in noi al contrario un senso di profonda pace nel momento stesso in cui le accogliamo e creiamo loro un posto dentro di noi.
Riuscire ad essere grati di quello che abbiamo, del bello di cui possiamo godere, del sole che ci batte semplicemente sulla faccia è il risultato di aver saputo accogliere in maniera positiva ciò che ci circonda.
Qual è la via della vera e duratura felicità?
Accogliere i doni – scorgendo un dono in tutto.