Come si fa – mi domando – a darsi delle regole e a seguirle tutta la vita, abbandonando la bellezza dell’imprevedibilità della vita?
E soprattutto, che senso ha la vita senza lasciarsi piacevolmente stupire da questa bellezza inaspettata, da un nuovo piacevole incontro, da un’inaspettata conoscenza positiva che solo al pensiero ci rallegra.
Incredibile come cerchiamo gli incasellamenti e le definizioni, con la volontà di etichettare tutto come fossero barattoli di marmellata, tanto per sbagliarsi quando li cerchiamo in dispensa tra “albicocche” e “ciliegie”.
Ma la vita non può essere cosi ferma, fissa, come un treno di cui già conosciamo la destinazione, per fortuna.
E dove finisce – cosi vivendo – il profondo senso della vita?
Non potrei chinarmi sul malato o accudire un bisognoso se pensassi “no oggi devo fare questo e quello e basta”, sarei un tipo impegnato, ma impegnato in senso negativo tanto che terrei fuori la vera vita dalle mie ore e dunque non conoscerei mai la vita vera e la profondità che essa nasconde.
Ti prego, lascia ancora la possibilità alla vita che ti sorprenda in positivo – nonostante le tue chiusure, nonostante il tuo scetticismo – riapri il cuore al nuovo giorno e ricomincia a vivere, fino all’ultimo battito del cuore.
