La Follia della normalità

Follia da cercare e da amare

Follia vera è vivere una vita completamente piena di lavoro, una vita completamente riempita di spazzatura tanto che non c’è più posto per le cose belle e normali come leggere un bel libro su una poltrona, in un pomeriggio vuoto, sorseggiando una tazza di the caldo, al limone.

Perché nella follia vera non esistono più pomeriggi vuoti – il tempo è denaro, non scordarlo mai! – perché i pomeriggi vuoti sono inutili mentre la carriera, gli affari, lo stipendio, gli intrighi, servono molto perché fanno conquistare case, soldi, “amicizie” influenti, potere.

Che senso ha?

La carriera, gli impegni, gli excel, i documenti e le email da leggere e da scrivere – milioni di email vuote! – messaggi scritti ma privi di senso, parole cortesi ma false, inviti che sono in realtà ordini da eseguire – bene e velocemente! per poi non essere nemmeno ringraziati… – capi che sorridono ma che il corridoio successivo a quello in cui camminavano con te, parlano già male di te. E noi di loro.

Il potere è quel che tutti vogliono: potere di comprare, potere di dire, di fare, di poter dire e di poter fare, potere di essere potenti, di comandare, di dire agli altri come si fa, come bisogna fare come occorra fare per. Assetati e disidratati, ci vorrebbe solo uno stipendio più alto.

Come si fa a vivere così?

Follia follemente assurda è anche:

  • vivere per trent’anni dentro gli stessi uffici
  • credere che non ci siano alti modi di vivere o di vedere le cose oltre ai nostri
  • fare colazione tutte le mattine nello stesso bar
  • parlare sempre di niente e ridere, tutti i giorni
  • deridere gli altri senza rendersi conto che gli altri, siamo noi (quel che fanno loro facciamo noi e vicecersa!)
  • vedere sempre il mondo filtrato da un pc su internet o da una tv e dalla finestra dei propri uffici
  • smettere di osservare e coltivare quel qualcosa di bello che è nascosto dentro di te, in fondo a te
  • non seguire più le tue passioni vere e non avere più tempo per farlo (che cosa stai facendo del tuo tempo?)
C’è un altra casa, c’è un altra strada

Tutto molto diverso diverso da un buon bicchiere di vino rosso.

Quello buono è invecchiato e cresce nel tempo e lo si sorseggia lentamente – e non è real-time e nemmeno social e nemmeno “tutto e subito” né quando il vino invecchia, né quando lo si gusta! La velocità difficilmente va d’accordo col fare le cose per bene perché non è umano, non siamo macchine e non possiamo fare tutto in un singolo istante. Ma questo pure è il bello: il fare le cose con calma, certo non con troppa lentezza, ma con quella calma appacificante che ti fa godere dell’attimo vissuto, sempre, anche mentre si lavora. Ed è un piacere allora vivere, e non un peso.

C’è una Follia che non è cosa malvagia, che sembra follia per molti, se non tutti, ma che è in realtà profonda saggezza millenaria, scambiata sbadatamente per follia.

Questa follia, va cercata e va amata.